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Blind Guardian a Montelago
di Marco Ribechi
Il metal tellurico dei Blind Guardian scuote Montelago e apre le danze sull’altopiano. Esordio col botto per il festival celtico giunto alla sua 21esima edizione. Nella sua prima notte il popolo della Terra di mezzo è stato travolto dall’impatto sonoro dei Blind Guardian, formazione leggendaria del power metal teutonico in attività dal lontano 1984.
D’altronde i Blind Guardian erano forse la band ottimale per raccogliere differenti audience, considerando la fedeltà dei loro fan unita alla passione sempre dimostrata del cantante Hansi Kürsch per il Signore degli anelli e il mondo tolkieniano in generale. Una scelta quindi insolita e non scontata quella degli organizzatori che hanno deciso di allargare l’evento ad altri generi musicali, con ottimi risultati tra l’altro, considerando il livello del pubblico che fin dalle prime ore del giorno ha iniziato ad arrivare per il concerto serale.
Una giornata di preparazione dell’adunata in cui a brillare è stata soprattutto l’ottima organizzazione dell’evento, studiata nei minimi dettagli per offrire un’esperienza il più possibile piacevole senza mai trascurare le condizioni di sicurezza e di fruibilità delle strutture. A Montelago tutto funziona alla grande: la zona ristorazione con file accettabili e qualità al giusto prezzo, i bagni, numerosi e spesso igienizzati, le docce e la distribuzione di acqua potabile, le varie attività e anche l’attenzione estrema al rispetto per l’ambiente, con decine di operatori intenti a pulire ogni istante.
Per questi motivi, in aggiunta al clima di vera condivisione e ad uno scenario spettacolare, i tanti appassionati dei Blind Guardian non hanno voluto mancare all’appuntamento di caratura internazionale e sono arrivati a Serravalle da ogni parte d’Italia per prendere parte all’esibizione dei Bardi, questo il soprannome che i fan attribuiscono alla band.
Dopo il concerto dei lombardi Alzamantes, che ha ufficialmente aperto la notte di musica del main stage, alle 23 circa è la volta dei Blind Guardian, annunciati tra le grida di apprezzamento generale. Un appuntamento attesissimo considerando che tra soli due giorni la band tedesca volerà al Waken, uno dei festival metal più conosciuti in Europa.
Il pezzo di apertura “Imaginations From The Oher Side” arriva subito come una scossa di adrenalina nel cuore della notte come per dire che il viaggio nel Mondo Altro è cominciato e bisogna allacciarsi le cinture. Le chitarre di André Olbrich e Marcus Siepen, altri membri fondatori del gruppo, fanno da cornice alla batteria incalzante di Frederik Ehmke che non troverà praticamente pause per le restanti quasi due ore di esibizione.
Il pezzo, appartenente all’omonimo album, probabilmente uno dei più apprezzati dei Guardian, fa letteralmente esplodere il pubblico in un canto liberatorio: il momento tanto atteso è finalmente arrivato. A seguire Blood of the Elves tratto da The God Machine, l’ultimo lavoro del gruppo datato 2022.
«Ciao Montelago – grida Hansi Kürsch con la sua consueta camicia – ciao bella Italia. Avete fatto bene ad aspettare tanto per questo concerto, vi prometto che non ve ne pentirete. Lo spettacolo varrà il costo del biglietto». Promessa ampiamente mantenuta con il proseguo della scaletta che ha raccolto tanti pezzi iconici della band, delle vere e proprie perle che hanno scritto la variegata storia del genere e del metal in generale. The Script for my requiem, Skalds and Shadows dell’album A Twist in the Myth, Nightfall insieme ad alcuni pezzi dell’ultima produzione come Secrets of the American Gods e Violent Shadows. Ma è con The Bard’s song che la connessione tra la band e il pubblico si fa più forte.
«Se volete potete cantare con me» è l’invito di Kürsch che però, dopo pochi istanti, non crede più alle sue orecchie. L’intero pubblico infatti inizia a intonare le parole della canzone simbolo dei Blind Guardian, cantando tutto il pezzo tra lo stupore della band che immaginava di essere piombata a un festival celtico e invece si ritrova un pubblico che conosce a memoria molti dei pezzi proposti.
«Siete un pubblico stupendo – prosegue il frontman – siamo stati degli sciocchi a non venire prima. Questo posto è fantastico e il festival è veramente di ottimo livello». Prima della pausa ancora Lost in the twilight hall e Times Stands Still per poi ritornare immediatamente con la travolgente Valhalla che esalta oltre ogni limite pubblico e band.
Un’ora e 49 minuti di pura energia per un concerto che, in alcuni passaggi, ha fatto realmente tremare la terra di fronte al palco e sotto i piedi di un pubblico in ammirazione dall’inizio alla fine. La band non si è risparmiata e ha suonato con sincero coinvolgimento manifestando grande apprezzamento per il calore dei presenti e per l’Italia.
Come evento di apertura del festival lo spettacolo dei Blind Guardian è stato sicuramente travolgente e lascia prospettare altri tre giorni di crescente divertimento ed allegria in quello che ormai è divenuto il principale evento della regione, capace di portare nelle montagne un indotto davvero importante, considerando che la maggior parte delle attività presenti sono del territorio.
Resta però un grande interrogativo per gli organizzatori di Montelago: chi chiamare l’anno prossimo per rendere l’evento ancora più importante? Infatti, dopo il successo dei Blind Guardian è più che legittimo voler pensare sempre più in grande e attendersi una band almeno dello stesso livello.
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